Uno studio partito da due ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

Questa volta il machine learning diventa il prezioso strumento per studiare la composizione delle rocce vulcaniche dell’area napoletana attraverso l’intelligenza artificiale. Lo studio, “The Neapolitan volcanic history” è stato pubblicato sul “Journal of Volcanology and Geothermal Research” ed è opera di due ricercatori dell’INGV.
Il lavoro significa un nuovo ‘punto di partenza’ per lo sviluppo delle analisi petrologiche utilizzando i database già in possesso ai ricercatori.
“Il machine learning – spiega Alessandro Pignatelli, ricercatore INGV – è uno strumento comune in ambito scientifico e sta acquisendo sempre maggiore diffusione in vari campi della ricerca, medica, economica, sociale, e ci sono tentativi di applicazione anche in campo petrologico”.
Per valutare le potenzialità dell’intelligenza artificiale i due ricercatori hanno raccolto e raggruppato l’enorme mole di dati chimici presenti in letteratura in un unico database cercando l’algoritmo ottimale per gli obiettivi dello studio.
“Per una corretta valutazione – prosegue Pignatelli – abbiamo usato diverse tecniche di machine learning e, per ciascuna, abbiamo valutato la capacità di classificare correttamente il campione”.
“I risultati del nostro studio – aggiungono i ricercatori – indicano che sulla base del database esistente è possibile ottenere una prima, rapida classificazione di dati composizionali di rocce vulcaniche napoletane mediante l’intelligenza artificiale. Tale classificazione ha il vantaggio di essere rapida e scevra della discrezionalità dell’operatore. Il machine learning, infatti, ha una capacità di circa il 98% di “centrare” l’attribuzione di una roccia di origine ignota – ma comunque individuata nel contesto napoletano – a uno dei vulcani, circa il 90% al periodo eruttivo e almeno il 70% alla formazione eruttiva. Inoltre, l’AI (artificial intelligence) si è dimostrata capace di “maneggiare” i dati petrologici in maniera rapida grazie a delle capacità di calcolo superiori rispetto a quelle di un essere umano. La nostra applicazione dell’intelligenza artificiale al caso napoletano crea il presupposto per analisi veloci e affidabili su dati di futura acquisizione ed in particolare per la realizzazione di sistemi di controllo automatico su grandi dataset relativi all’intero vulcanismo italiano”.