L’Unione Europea punta sul potenziale “positivo” dell’IA per l’economia

Il “Regulation on European Approach for Artificial Intelligence” sarà presentata ufficialmente dalla Commissione Europea mercoledì 21 aprile. In pratica, l’Unione Europea vuole scongiurare tutti (o quasi) gli effetti nefasti che l’Intelligenza Artificiale potrebbe produrre, favorendo – al contempo – il suo potenziale “positivo” per l’economia europea e mondiale, sostenendo la fiducia dei cittadini nell’innovazione.

Secondo la bozza, la Commissione Europea imporrebbe il divieto su aòcuni utilizzi “ad alto rischio” dei sistemi di Intelligenza Artificiale, limitando così l’entrata in blocco di altri sistemi che non soddisfano gli standard europei. Le aziende che non si configurassero a tale Regolamento potrebbero essere multate con il sistema sanzionatorio del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Il regolamento
Non è detto che potrebbero esserci delle variazioni sostanziali nell’attuale bozza, tuttavia è assodato che il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale è il primo nel suo genere a disciplinare compiutamente una tecnologia, sottoponendola all’ombrello normativo dell’Unione Europea che non vuole inficiare sui diritti umani, a partire dalla protezione dei dati personali o alla sorveglianza di massa. Probabilmente tecnologia di riconoscimento facciale in luoghi pubblici sarà mantenuta solo a fini di contrasto delle attività terroristiche.
Insomma, l’Europa punta all’IA – le cui applicazioni sono davvero tantissime – quale strumento capace di beneficiare sull’intera collettività, migliorando la produzione industriale, rendendo più efficiente la rete energetica oppure monitorando i cambiamenti climatici.

Si ventila anche l’ipotesi di costituire un “Consiglio Europeo per l’Intelligenza Artificiale”, che rappresenti ogni paese membro dell’Unione Europea e detti le linee guida a cui attenersi.