Al Parco di Roma Golf Club Prisma e HPE hanno riunito clienti e professionisti per discutere le nuove frontiere del cloud ibrido, del networking intelligente e dell’AI. Un confronto che ha messo al centro le esigenze delle imprese italiane tra innovazione, controllo dei dati e sostenibilità operativa.

Nel corso dell’evento del 20 ottobre scorso, Prisma ha presentato la propria value proposition, ripercorrendo una storia che affonda le radici nel 1983, anno in cui ha iniziato le proprie attività.

In oltre quarant’anni di presenza attiva sul mercato, l’azienda ha attraversato le trasformazioni, le crisi e le rinascite del settore ICT, mantenendo intatta la propria identità: innovare senza perdere il contatto con il territorio e con le persone che ne alimentano il valore.

Una storia fatta di continuità, fiducia (parola che ricorre costante nella narrazione di Prisma) e competenze.

Al Parco di Roma Golf Club Prisma ha riunito clienti e professionisti per discutere le nuove frontiere del cloud ibrido, del networking intelligente e dell’AI.

Un confronto che ha messo al centro le esigenze dei clienti tra innovazione, controllo dei dati e sostenibilità operativa dando vita a un evento dedicato all’evoluzione dell’infrastruttura digitale delle imprese private italiane.

“TechShift: Dove l’Innovazione Prende Forma” è stata la conferma di una visione: la trasformazione digitale italiana non è più solo una questione di tecnologia, ma di equilibrio strategico tra efficienza, governance e innovazione.

Una giornata nella quale si sono alternati momenti tecnici, networking e attività più informali, che si è svolto in un clima di confronto concreto e che ha voluto proporre una riflessione ponderata rispetto al ruolo che storage evoluto, cloud ibrido e alternative di virtualizzazione data center possono assumere nella crescita del business.

La location scelta, per altro, è stata tutt’altro che casuale. Per Prisma, è stata quasi una “dichiarazione di intenti”: parlare di tecnologie complesse richiede contesti capaci di favorire il dialogo e creare fiducia.

Ed è qui che emerge il valore dei temi proposti: un approfondimento sulle principali linee evolutive delle architetture moderne: storage, networking e AI, GreenLake, virtualizzazione, HPC.

Vediamole in sintesi:

  • Storage

    Le nuove generazioni di storage HPE mettono al centro affidabilità, prestazioni e semplificazione, in un mercato che vede crescere esponenzialmente la richiesta di ambienti scalabili, integrabili e pronti per i workload AI.

  • Networking e AI

    L’integrazione fra HPE Aruba e le soluzioni Juniper apre la strada a un networking autonomo, capace di utilizzare l’AI per migliorare qualità del servizio, troubleshooting e sicurezza. Un’anticipazione di cosa significa costruire una rete “autogestita”, pronta per ambienti edge e ibridi.

  • GreenLake

    Considerato il cuore della strategia HPE, GreenLake porta i servizi cloud direttamente nelle aziende e nei data center locali. Un approccio “as-a-service” che unisce scalabilità e controllo dei dati, con un modello di consumo uniforme dal core al cloud fino all’edge.
    Un paradigma particolarmente rilevante per i temi di sovranità e compliance che il pubblico presente ha sollevato durante l’evento.

  • Virtualizzazione

    In un mercato in forte cambiamento, sono state presentate alternative concrete per modernizzare gli ambienti virtualizzati, riducendo costi e complessità e mantenendo la piena compatibilità con i workload esistenti.

  • HPC e AI

    Il calcolo ad alte prestazioni — sempre più accessibile grazie ai modelli a consumo — sta diventando la base su cui far crescere algoritmi, simulazioni e analisi predittive.
    La prospettiva condivisa da Prisma e HPE è che l’HPC non sia più un tema da “centri di ricerca”, ma una leva per imprese manifatturiere, retail, logistica e servizi.