Supercomputer

La convergenza tra intelligenza artificiale e supercomputing sta facendo evolvere rapidamente le priorità dei centri di ricerca e delle grandi organizzazioni. HPE risponde a questa evoluzione con un’espansione significativa della sua linea HPE Cray, introducendo soluzioni progettate per gestire carichi di lavoro ibridi che combinano simulazioni tradizionali e applicazioni di AI su larga scala. L’obiettivo è offrire una densità di calcolo da record, mantenendo al contempo efficienza energetica e flessibilità operativa.

Al centro della nuova offerta si collocano tre diverse tipologie di blade di elaborazione, ciascuna ottimizzata per specifiche esigenze computazionali. Il GX440n Accelerated Blade rappresenta la soluzione più potente, integrando quattro CPU NVIDIA Vera e otto GPU NVIDIA Rubin, con la possibilità di raggiungere fino a 192 GPU per singolo rack. Per chi preferisce l’ecosistema AMD, il GX350a Accelerated Blade combina processori EPYC “Venice” con quattro GPU AMD Instinct MI430X, arrivando a 112 GPU per rack. Completa la gamma il GX250 Compute Blade, pensato per partizioni dedicate esclusivamente a CPU, con otto processori AMD EPYC per blade.

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Tutti condividono una caratteristica fondamentale: il raffreddamento a liquido diretto al 100%, una scelta tecnica che non è solo funzionale alle prestazioni ma anche alla sostenibilità ambientale. Questa tecnologia permette infatti di recuperare il calore di scarto, come dimostrano i progetti di alcuni clienti europei che stanno pianificando di riutilizzare l’energia termica per riscaldare interi campus di ricerca. Ogni blade può inoltre ospitare da quattro a otto endpoint HPE Slingshot da 400 Gbps e fino a due unità disco NVMe SSD.  Il Centro di Calcolo ad Alte Prestazioni dell’Università di Stoccarda e il Centro di Supercalcolo Leibniz dell’Accademia Bavarese delle Scienze hanno già scelto la piattaforma HPE Cray Supercomputing GX5000 per i loro futuri sistemi.

Il professor Michael Resch, direttore dell’HLRS, sottolinea come la collaborazione con HPE abbia già portato benefici concreti alle comunità scientifiche e industriali, e il nuovo sistema Herder promette un ulteriore salto qualitativo in termini di prestazioni e efficienza energetica.  Ancora più ambizioso appare il progetto Blue Lion del LRZ, che secondo il professor Dieter Kranzlmüller offrirà prestazioni fino a 30 volte superiori rispetto al sistema attuale. La capacità di funzionare a temperature fino a 40 gradi Celsius rappresenta un vantaggio significativo per il riutilizzo del calore, mentre l’integrazione perfetta tra simulazioni tradizionali e metodi di intelligenza artificiale apre nuove frontiere per la ricerca scientifica.  Sul fronte della gestione, HPE introduce il nuovo Supercomputing Management Software, che rappresenta un passo avanti nell’amministrazione di ambienti complessi.

L’ultima piattaforma di supercomputing HPE Cray riflette la profonda collaborazione tra AMD e HPE per sviluppare tecnologie all’avanguardia che convergono tra HPC e IA”, ha commentato Travis Karr, vicepresidente HPC e Sovereign AI di AMD. “Unendo blade di calcolo ad alta densità basati su CPU AMD EPYC e GPU AMD Instinct, aiutiamo i clienti ad affrontare alcune delle sfide scientifiche e di IA più complesse al mondo con soluzioni scalabili ed efficienti dal punto di vista energetico”.

I supercomputer con IA di nuova generazione di HPE con NVIDIA Vera Rubin sono progettati per potenziare la scoperta scientifica”, ha commentato Dion Harris, direttore senior HPC, Cloud e Infrastruttura di IA di NVIDIA. “Grazie alla tecnologia NVIDIA, questi sistemi HPE GX5000 potenzieranno la simulazione, l’analisi e l’IA, fornendo l’infrastruttura essenziale per accelerare la rivoluzione industriale dell’IA”.

L’High Performance Computing e l’IA sono diventati settori in fortissima crescita”, ha commentato Earl Joseph, CEO di Hyperion Research. “La prossima generazione di supercomputer GX5000 di HPE aiuterà ricercatori e aziende a sviluppare prodotti migliori e nuove scoperte scientifiche, oltre a contribuire a trasformare la società affrontando obiettivi sociali critici”.

Il software supporta configurazioni multi-tenant, virtualizzate e containerizzate, permettendo di isolare utenti e carichi di lavoro quando necessario pur mantenendo la flessibilità richiesta dai moderni centri di calcolo. La gestione energetica integrata consente di monitorare i consumi in tempo reale, stimare i costi futuri e integrarsi con scheduler sensibili al consumo energetico.

L’interconnessione tra i nodi rappresenta un elemento critico per le prestazioni complessive di un supercomputer. HPE Slingshot 400, ora disponibile per i sistemi basati su GX5000, offre fino a 2.048 porte da 400 Gbps in configurazioni con 32 switch. Il nuovo chassis con raffreddamento a liquido diretto utilizza l’intera larghezza di banda disponibile, garantendo latenza ridotta e maggiore affidabilità, elementi essenziali per gestire i carichi di lavoro intensivi tipici della convergenza tra AI e HPC.

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Particolare attenzione merita anche il sistema di archiviazione K3000, che integra il software open source DAOS (Distributed Asynchronous Object Storage). Questa soluzione, basata sui server HPE ProLiant Compute DL360 Gen12, offre configurazioni ottimizzate sia per le prestazioni che per la capacità, con unità disco NVMe da 3,84 TB fino a 15,36 TB e memoria DRAM scalabile fino a 2 TB. L’architettura a bassa latenza di DAOS si rivela particolarmente efficace per le applicazioni di intelligenza artificiale che richiedono operazioni intensive di input/output.  Trish Damkroger, responsabile delle soluzioni HPC e AI Infrastructure di HPE, evidenzia come le organizzazioni globali cerchino prestazioni migliori per tutti i carichi di lavoro.

La risposta dell’azienda è un’architettura unificata che elimina la tradizionale separazione tra sistemi dedicati all’AI e quelli per il calcolo scientifico tradizionale, permettendo di ottimizzare le risorse e aumentare la produttività complessiva.  Dal punto di vista dei servizi, HPE offre un supporto completo che va dall’ottimizzazione delle prestazioni applicative all’implementazione globale “chiavi in mano”, fino al supporto operativo continuativo.

Questa esperienza pluridecennale nel supercomputing rappresenta un valore aggiunto significativo, soprattutto per organizzazioni che affrontano per la prima volta la complessità di sistemi su questa scala.  Le nuove soluzioni saranno disponibili in tempi diversi: il sistema di storage K3000 arriverà all’inizio del 2026, mentre i blade di elaborazione, il software di gestione e HPE Slingshot 400 per i sistemi GX5000 saranno disponibili dall’inizio del 2027, così da permettere ai clienti di pianificare con anticipo i propri investimenti in infrastruttura computazionale.

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